X - IL SILENZIO DI DIO

Nella notte e nel sonno di ragione,
per senso di pietà grave carente
che sollevò la pubblica opinione,

scura scoppiò persecuzion demente,
d'una ecatombe o genocidio umano,
abominio d'età nostra presente,

(cui ausilio mal soccorse vaticano
per accorato, umanitario appello
contro odio antisemitco cristiano!)

fattosi inarrestabile flagello
germanico di Dio, l'Unno invasore,
d'Europa intollerabile rovello,

che empiendo l'universo di terrore
per decreti durissimi fatali
d'ordine nuovo e di supremo orrore,

per misure nuovissime razziali,
dentro cacciati oscuri labirinti
popoli e gruppi di diritti eguali,

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d'arbitrio inesorabile distinti
per calcolato e programmato orrore
all'inferno dei vivi risospinti,

scempio affermando e derisorio errore
scimmie essere Giudei d'uomini ariani,
ad immagine fatti del Signore.

Né per discorsi chiusi vaticani,
freno s'ebbe l'eccidio micidiale,
a princìpi ispiratisi cristiani,

tra una forza invincibile fatale
che la legge dettava nuova al mondo
del nero socialismo nazionale,

(d'un credo antisemitico profondo,
giunto a cupo di morte unanimismo
per verbo di Lutero inverecondo!),

e l'età del più marcio liberismo,
nel tempo d'una immensa confusione
a rosso contrapposto catechismo,

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tra una tedesca ferma tradizione
d'un millennio di storia nazionale
e i dì d'illuministica ragione.

Nel secolo del grande capitale
e del rosso trionfante bolscevismo
sulla fede distrutta liberale,

già per imperversante terrorismo
di meditate anticristiane imprese
per rabbioso sovietico ostracismo,

innumeri bruciavano le chiese,
della fede dei secoli compendio
di prischi errori e verità contese.

Nel furore d'un cieco vilipendio
di pratiche di culto e devozione,
divampava terribile l'incendio

che ardeva millenaria tradizione
sul suolo santo della santa Russia,
trionfando l'Anticristo e la ragione,

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dalle armate invincibili di Prussia
invasa, in mezzo a distruzioni immani,
di Polonia, Ucraina e Bielorussia,

tra massacri ed eccidi quotidiani
d'un potere dispotico supremo
d'ordini scuri e credi disumani

E Cristo fatto dimidiato e scemo,
sradicato e divelto dalla terra
per un arbitrio di dominio estremo,

dall'asiatico immenso retroterra,
in un delirio di furore eguale
sul suolo insanguinato della guerra,

per debellare alle radici il male
d'ingiustizia, oppressione, ineguaglianza,
annientando la Chiesa e il Capitale,

guerra spietata perseguendo a oltranza
in un paese d'odio e di rovine
per bolscevica atroce intemperanza,

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abrogata ogni legge, ogni confine,
cavalleggeri nomadi cosacchi,
tra barbariche più carneficine,

cavalli abbeveravano ai bivacchi
notturni della piazza di San Pietro
dopo cruenti furibondi attacchi,

da forza nulla risospinti indietro
nei giorni d'una rossa apocalissi
del tempo fatto per Gesù più tetro,

(incubo nero e di ragione eclissi
d'una classe di chierici disfatta,
cogli occhi vuoti alla memoria fissi!),

da sùbita catastrofe sottratta
per eccesso di scrupolo e di zelo
a strazio di profittatrice schiatta,

con la stola, la cotta e l'Evangelo
di tragedia compiuta orrida nera,
non mai veduta prima sotto il cielo.

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E i fedeli raccolti entro in preghiera,
per spirito di fede solidale
d'una cristiana tradizione intera,

nel tempo apocalittico fatale
dei Soviet d'operai e di soldati
della rossa repubblica sociale,

pregavan per i pope massacrati,
per i fratelli nella fede in Cristo
linciati, fucilati ed impiccati,

da un regime terribile sinistro
che già scriveva pagine d'orrore
in preda del demonio e d'Anticristo,

giustiziato Nicola Imperatore
e milioni e milioni di Kulaki,
riempiendo l'universo di terrore,

dove rosse masnade di ubriachi,
nichilisti ed anarchici ribelli
dai cuori duri ed intelletti opachi,

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da covi usciti e proletari ostelli,
satelliti del rosso protopapa,
e bande d'eversori e di ribelli,

Benedetto volean Quindici papa,
a sfregio di devota ortodossia,
con l'ortodosso appendere antipapa,

tra gli errori, gli orrori e la follia
d'ordine nuovo e d'utopia feroce
della rossa marxista ideologia

(la speranza del mondo e la sua croce!)
d'una giustizia orribile compita
che tosto tolse a libertà la voce,

contro cristiana verità mentita,
millenaria sofferta religione
per campagna nefanda antisemita,

additata alla pubblica opinione
come il cancro di tutto l'universo
nei secoli del sonno di ragione.

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E turbato colui confuso e perso,
di Roma fatto angelico pastore,
da dubbi insormontabili sommerso,

di SHOAH nulla censurò l'orrore,
d'una gente innocente a morte tratta
per forsennato antisemita ardore,

per politica atroce contraffatta,
nel gorgo preso di suprema urgenza,
per incombente prossima disfatta

di Germania, per scure intelligenze
di cui umidi ancora erano inchiostri
per inumane atroci sofferenze,

dischiudendo abbazie, certose e chiostri,
tra riserve smarritosi e cautele
d'un mondo di cannibali e di mostri,

per sentenza mortale d'Israele,
sotto duro germanico tallone,
d'efferatezza orribile crudele,

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nel turbine dell'ultimo ciclone
di rossa faida e proletaria impresa
(sovietica suprema ritorsione!),

che schiacciava ogni forza, ogni difesa
d'Europa, con le stragi ed il terrore
d'un tempo scuro d'incubo e d'attesa,

per sovietico rullo compressore
contro il nero teutonico carnefice,
d'Europa, tra lo spasimo e l'orrore,

E il duodecimo Pio, sommo pontefice,
di Pietro al soglio successore eletto,
della pace del mondo inerme artefice,

nel tempo della forza maledetto
ostaggio d'un oscuro malefizio
che aboliva ogni senso, ogni intelletto,

nel terrore dell'ultimo supplizio
per incombente bolscevico giogo,
in un tempo satanico propizio,

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nell'allucinazion senz'altro sfogo,
terre vedea di Spagna insanguinate
(di croci immenso devastante rogo!)

e le spose di Cristo immacolate,
per trattamento di giumente infame,
sforzate, flagellate, assassinate,

sull'altare di Dio fattosi strame,
di frati e preti e monaci evirati,
dentro ammucchiati a guisa di bestiame,

ai ganci delle absidi impiccati,
dentro serrati grigie sagrestie,
come torce di resina incendiati,

tra preci, invocazioni e litanie
e folli moltitudini esaltate
da religiose oscene parodie,

salvati dalle sopraggiunte armate
d'una Spagna testé nera redenta
da orribili falangi insanguinate,

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sommersa nella più cupa tormenta,
dalla rossa sottrattasi a fatica
valanga, spaventevole cruenta.

E nel bombardamento di Guernica,
barbara apparsa ritorsione atroce,
in terra basca immobile ed antica,

di aerei che recavano la croce
di Cristo sulle ali insanguinate
per dare all'odio consistenza e voce.

Esistenze indifese assassinate
da cieca spaventevole violenza
per contrapposte ideologie dannate,

d'una nera geometrica potenza
in un'orgia di crimini e di orrore
di germanica scura onnipotenza

L'uomo di pace, angelico pastore,
nella notte dell'anima profonda,
con angoscia indicibile e terrore,

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carneficina d'innocenti immonda
mirava d'un satanico governo,
strage immensa, a nessuna altra seconda,

di demoni sortiti dall'inferno,
d'odio foggiati e di violenza cruda,
rimosso intero nel profondo interno

il calvario terribile di Giuda.