III - RETATA DI EBREI (I6 OTTOBRE I943) Militi neri rovistavan campi in notti di tregenda e di terrore senza altri più legalitari inciampi, d'un carico di spasimi e di orrore tra grida ed urla disperate al cielo, inerte nel silenzio dell'albore. Caccia grossa, frenetica, convulsa tratta di gente, degradata e spoglia, dalla famiglia, dalla casa espulsa, di fuor precipitata dalla soglia del ghetto, triste prigionia di sasso, d'ogni speranza, d'ogni fede spoglia, come bestie al macello od all'ammasso, smunta, stremata, sbigottita e smorta, nel tramestio confuso e nel fracasso, presa in consegna dall'atroce scorta, da spietate germaniche tenaglie, istupidita, inebetita e torta. III / 2 Veterani di guerra e di battaglie, dai ghiacci immani reduci soldati, a terribili adusi rappresaglie, in assetto di guerra, e d'odio armati, folla accerchiata d'uomini malfermi, coi loro mitra lucidi e spietati, donne e bambini ed allettati infermi retti a fatica da compagni a braccia, comunità di cittadini inermi, coi calci di fucile sulla faccia, per feroce germanica rapina in atto di terribile minaccia per catastrofe giunta transalpina in terra di lanzichenecchi, d'orda su Italia rovesciatasi vicina, di teutonica armata avida ingorda di gesta crude e ferità crudele a ogni umana pietà remota sorda. III / 3 E razza abbeveratasi di fiele, di colpe innumerevoli e di vizi, per immensa sventura di Israele, ghermita da ricoveri ed ospizi, da covi, ricettacoli ed anfratti, nei tempi più barbarici propizi, a quotidiani compiti sottratti tra un diluvio d'ingiurie e di minacce, paralizzati attoniti disfatti, tra violenze di sgherri e di squadracce, singhiozzi di disperazione acuti e terrore dipinto sulle facce, e sguardi fissi stupefatti muti, occhi d'angoscia divorati interi d'uomini spenti lividi sparuti, tremuli mormorando una preghiera nello sfascio sofferto generale, stretti e serrati nella morsa nera. III / 4 Nel rifiuto e rigetto universale d'una triste aborrita Sinagoga, emblema d'ogni colpa e d'ogni male, per sciagurata e più diffusa voga di sterminio di Nomadi e d'Ebrei con furibonda forsennata foga, predati come manigoldi e rei, macilenti, spolpati fino all'osso, in lugubri ordinatisi cortei, messisi in furia quattro stracci addosso, senza misericordia alcuna tratti (di merce liquidabile all'ingrosso!) fuor da covi o ricoveri sottratti senza nessuno chiarimento o chiosa, d'ogni sorta gravati di misfatti, in un'ansia sospesa tormentosa, presi e gettati, disperati, ansanti, per ventura terribile paurosa, III / 5 dentro autocarri militari astanti tosto diretti ai campi di raccolta, disanimati sbigottiti affranti, (messe matura accatastata molta, per scura farsi di Calvario inizio d'ogni parte, d'ogni angolo raccolta!) Ma là nel ghetto, tra miseria e vizio, nei fetidi suoi più tuguri sozzi, predestinati all'ultimo supplizio, d'Europa intera emarginati mozzi per germanica infame ultima impresa, sangue sputando e mendicando tozzi, fu la stirpe di Giuda vilipesa, simulacro, feticcio, idolo estremo d'anticristiana millenaria attesa messianica, d'un evo avverso e scemo, scura apparsa nei secoli minaccia d'un tempo di persecuzione estremo, III / 6 inerme preda di spietata caccia, sottratta al ghetto, a miseri stambugi nel tempo per Yahweh deserto e tristo. Frugavano instancabili segugi, SS in assetto di battaglia in reconditi più ciechi rifugi, tra sciagurata misera marmaglia in uno spazio di miseria stretto fra il tripudio di perfida canaglia, nel germanico scuro lazzaretto, senza indugio né remora acciuffati negli angiporti sudici del ghetto, tra le ingiurie e le beffe trascinati, d'uomini eletti popolo reietto, d'ogni parte d'intorno vigilati, d'ostracismo colpiti e d'interdetto, tra agguati, insidie e trappole diverse, ad infamie di traffici costretto, III / 7 da prezzolate spie guardie perverse, fuggiaschi scuri e profughi raminghi catturati per vie di Roma perse, trepidi smunti pavidi guardinghi per sevizie, malanimi e ricatti in gruppi uniti, autonomi solinghi, dai volti di paura contraffatti per oscuri di morte itinerari, da carnefici neri e sgherri tratti, per moderni indicibili calvari, d'epoca nuova dannazione estrema, di politici scuri mercenari, Dai ghiacci immani della Russia estrema, dalle montagne impervie dei Balcani, fino alla terra d'occidente estrema, figure d'ombra e simulacri umani, d'ogni luogo fuggiti della terra, per decreti d'inferno disumani, III / 8 nel tempo arroventato della guerra (non da numero immenso sopraffatti ma da odio micidiale che li serra!), da belve umane, trepidi, disfatti, logorati dall'ansia e dal terrore dai volti di paura contraffatti, agguantati, azzannati nell'orrore di strazio inenarrabile ed eguale per mano del tedesco esecutore. a vergogna del mondo intero affisso, per vituperio e scandalo cristiano da fuorusciti demoni d'abisso, con gran concorso controverso umano che un tempo parve generare atroce d'odio, da venti secoli cristiano, nella memoria, nell'antica voce, d'un trascorso fantastico deicidio che già inchiodò l'Onnipotente in croce, III / 9 che immenso parve pareggiare eccidio, (Olocausto o Shoah!) di Giuda scempio, pogrom supremo, immane genocidio, dal giorno della distruzion del Tempio del popol della triste Sinagoga per micidiale e manifesto esempio, bimillenaria occidentale voga d'ineguagliata diaspora d'oriente già per cristiana avvelenata droga, rinnovatasi orribile presente per forsennata criminale insania che già s'ebbe il suo vertice demente nell'onta incancellabil di Germania. |